Il fiore di Bach Willow
In floriterapia, è il fiore del destino.
E’ il Salix vitellina, salice giallo, famiglia delle salicacee.
E’ il fiore n. 38, Assistente Spirituale, estratto con il metodo della bollitura.
Botanica
Willow è un albero slanciato, alto, dalla crescita rapida, molto diffuso allo stato spontaneo. Cresce sulle sponde dei fiumi e nei terreni acquitrinosi piani. Viene utilizzato per fissare i terreni melmosi.
Fiorisce da marzo ad aprile. I fiori si presentano in amenti, quelli femminili sono più verdi e più radi, quelli maschili sono di un bianco argenteo, che poi si ricopre di polline giallo.
Principali parole chiave del fiore di bach Willow, il destino
Rancore – Amarezza – Freddezza – Rimugini – Vittimismo – Egoismo – Invidia – Malevolenza – Malumore – Depressione – Vendetta.
Il fiore di Bach Willow in floriterapia
Sintesi dello stato disarmonico del fiore di Bach Willow
In floriterapia, questo fiore si sente una vittima, degli altri e della vita in genere. Gli sembra che ci sia come una congiura contro di lui, che il suo destino sia avverso.
Attribuisce la responsabilità dei suoi insuccessi agli altri, ed è pieno di rancori. La sua attenzione è sulle sconfitte e le delusioni subite, non valuta le circostanze, sembra non sapere che quello che è capitato a lui capita anche ad altri, e si autocommisera.
Il suo vittimismo lo porta a un atteggiamento negativo verso gli altri. È egoista, quando può calpesta con piacere i bisogni e i desideri degli altri, specie se li reputa fortunati, se hanno avuto più di lui dalla vita. Quando può, come in una vendetta, fa loro dispetti e meschinità.
È un fiore che non sa battersi, e questo lo porta a subire realmente soprusi e ingiustizie.
Principali aspetti della struttura della personalità (psicodinamica di Willow)
L’io non è eccessivamente forte, ma è molto rigido, identificato con un alto senso di sé, illusorio. Anche il senso di identità è illusorio, basato su una convinzione di superiorità sugli altri. L’ideale (super-io) è personale, impone un’immagine di sé molto alta, che il fiore non è in grado di raggiungere. La sfera del piacere è totalmente ignorata, tutta l’emozionalità del fiore è al servizio del suo bisogno di rivalsa.
Cosa evita Willow
In floriterapia questo fiore evita la coscienza delle proprie paure e dei propri limiti.
Psicosomatica di Willow
La tensione è alta, cronicizzata, dovuta a rabbia repressa che si è trasformata in rancore.
È ben sopportata, il fiore regge a lungo il proprio stato, caricando continuamente nuova rabbia inespressa che si trasforma in nuovo rancore.
La fase di esaurimento è subdola e viene raggiunta lentamente, come pensiero ossessivo rimuginante.
Stato positivo di Willow in Floriterapia
Il rimedio agisce soprattutto sulle emozioni, liberandole dai conflitti mentali.
Aiuta a conservare uno stato d’animo positivo nonostante le avversità, a guardare il lato ombra delle cose nella loro naturalezza.
Dona una ripresa energetica liberatoria, che permette una trasformazione più evoluta del proprio carattere.
Si accettano le proprie responsabilità, i propri timori.
Il rancore si dissolve, permettendo di pensare a se stessi in modo positivo.
Utilità di Willow
Il rimedio è spesso adatto nella terza età, quando sembra che la sorte sia avversa, per alleggerire lo spirito di tutti i pesi che vi si sono depositati nell’arco dell’esistenza, soprattutto nelle nostre società competitive.
Può essere d’aiuto in molti disturbi, nell’ulcera gastrica e duodenale; nella colite; nei disturbi epatici.
È da provare nei disturbi reumatici e nella rigidità articolare.
È sempre da prescrivere quando si subiscono ingiustizie reali.
In floriterapia, differenziare Willow soprattutto da
Beech : per l’atteggiamento negativo verso gli altri.
Chicory: per il vittimismo e i rancori.
Gentian: per il ritenersi sfortunati.
Holly: per il sostanziale atteggiamento di astio e di rivalsa verso gli altri, che ritengono più favoriti dalla sorte senza alcun merito.
Honeysuckle: per la difficoltà ad accettare di aver perduto persone, cose e situazioni.