Il fiore di Bach Clematis

In floriterapia, è il fiore di Bach della coscienza.
E’ la Clematide vitalba, clematide, famiglia delle ranuncolacee.
E’ il fiore n. 9, Guaritore, estratto con il metodo del sole.

Botanica
Pianta perenne rampicante che può vivere anche 25 anni, diffusa nelle campagne di tutta Europa. Cresce formando cespuglietti da cui partono liane che si arrampicano sulle altre piante, sugli alberi fino alla cima, raggiungendo anche i 30 metri.
Clematis fiorisce tra giugno e agosto. I fiori sono esternamente di un bianco delicato, un po’ avorio, internamente giallo-verdastri. Profumano leggermente di vaniglia e sono riuniti in pannocchie.
I semi sono piccolissimi, dotati di un sottile flagello argentato che fa somigliare il fiore secco a una barba.

Principali parole Chiave di Clematis, il fiore di Bach della coscienza
Rifiuto della realtà – Fuga nella fantasia – Distrazione – Apatia – Mancanza di concentrazione – Amnesia – Incoscienza – Frustrazione – Narcolessia – Sonnolenza – Ricerca della solitudine.

Il fiore di Bach Clematis in Floriterapia

Sintesi dello stato disarmonico del fiore di Bach Clematis
In floriterapia, il fiore non ama il mondo così come è, troppo rozzo e materialista. Non si sforza di adattarsi e di capirlo ma lo sfugge, ignorandone le richieste e rifugiandosi nei sogni ad occhi aperti e nel sonno vero e proprio. Dorme molto, se può la mattina fino a tardi, può essere sonnolento anche da sveglio.
Clematis è fragile e delicato, svogliato anche fino all’apatia. La mancanza di interesse per quanto lo circonda lo porta ad essere distratto, i suoi pensieri sono sempre altrove. Ha poca memoria e fatica a concentrarsi.
È una persona infelice, ma non se ne fa un problema. In mezzo agli altri vive un senso di estraneità, fatica ad ascoltare i loro discorsi, si addormenta al cinema e alle conferenze. Nella vita di tutti i giorni è indifferente, inconcludente, maldestro.

La fantasia è il suo terreno, vi si consola immaginando situazioni idealizzate, fino alla vita nell’al di là, dove è sicuro di trovare condizioni più consoni alla sua sensibilità. Può vagheggiare la morte come una liberazione.

Principali aspetti della struttura della personalità (psicodinamica di Clematis)
L’io è fragile, il fiore, con la sua fuga dalla realtà, resta inconsistente e vago e non costruisce nulla nel mondo. Il senso di identità è chiaro solo rispetto alle cose che disturbano. Clematis non ha spinte al miglioramento né ambizioni o ideali (super-io) da raggiungere: questi ultimi sono solo fantasticati.
Il fiore vive incentrato sulla ricerca del piacere mentale, che trova nelle sue fantasie, in cui si identifica.

Cosa evita Clematis
In floriterapia, questo fiore evita ogni sforzo, ogni partecipazione, ogni emozione intensa.

Psicosomatica di Clematis
La mancanza di partecipazione alle cose impedisce l’ansia e l’angoscia, quindi la tensione. Lo stress del fiore viene da uno stato di infelicità quando non gli è possibile vivere secondo i suoi ritmi e le sue inclinazioni. Non sopporta bene questo stress, ma regge prendendo energia dai sogni ad occhi aperti.

Stato positivo di Clematis in floriterapia
Il rimedio agisce soprattutto sulle emozioni, sbloccandole e liberando il mentale.
Riporta, come inaspettatamente, la coscienza sul senso della realtà, rendendo meno fragili, più profondi e più lucidi.
Aiuta a esprimere la creatività in modo costruttivo, a essere più pratici e produttivi.
Fantasia e realtà acquistano le loro giuste proporzioni, mentre l’indifferenza diventa pian piano coinvolgimento, la vita acquista sapore.

Utilità di Clematis
È utile nelle febbri basse e spossanti; nell’ipotensione arteriosa; nelle malattie autoimmuni; nella narcolessia; nelle perdite di memoria della terza età; nella stasi venosa e linfatica; negli svenimenti.
Può essere di aiuto nei casi in cui si verifichi una repentina scissione della coscienza a causa di un trauma e nel coma (è un componente del Rescue Remedy).

Differenziare Clematis soprattutto da
Agrimony: per la fuga da tensioni e sofferenze; per il desiderio di morire per smettere di soffrire; per la superficialità dei sentimenti.
Beech: per la difficoltà ad accettare gli aspetti rozzi e volgari del mondo.
Cherry Plum: per il desiderio di morire per liberarsi dal tormento.
Chestnut Bud: per la distrazione e il sostanziale disinteresse verso il sociale e le sue regole.
Larch: per il desiderio di restare ai margini nel mondo.
Mimulus: per l’incapacità di riconoscersi nel mondo, che sembra negarli con la sua rozzezza.
Water Violet: per il ritiro dovuto a un senso di fastidio per gli aspetti rozzi del mondo.
White Chestnut: per l’abitudine a consolarsi nella fantasia.
Wild Rose: per l’apatia e il disinteresse per il proprio miglioramento.