Il pensiero di Edward Bach

Per Bach il Creato, il Tutto, è sia il principio Divino dell’Amore che Dio stesso, non caratterizzato da canoni o da regole di una qualche religione ma inteso come energia divina d’amore che sottostà a ogni cosa creata.
Nell’uomo questa energia è presente come Anima, la sua parte spirituale, che ha il compito di guidarlo, attraverso il bene, alla realizzazione del suo personale compito in questo mondo. L’anima si farà conoscere e raggiungere attraverso i desideri spontanei.
L’Ego rappresenta invece la parte legata all’aspetto apparente della materia. Il suo compito è quello di collaborare con l’Anima, prendere posto nel mondo secondo le sue indicazioni, realizzando così il grande disegno del Divino che sottostà alla creazione, dove ognuno ha la sua parte e la sua personale missione.
Quando, invece di collaborare, la “(…) personalità lascia la via predisposta dall’Anima per seguire ambizioni mondane, o perché subisce la suggestione da parte di altri”, questo distorce l’Ego spingendolo su posizioni difensive invece che evolutive, e lo pone in antagonismo con l’Anima, allontanando così l’individuo dal suo compito.

Se l’essere umano non si lascia condizionare, ma impara a conoscere la voce della propria Anima e a seguirne le direttive, ne avrà in cambio una gioia e una sicurezza interiori che non solo daranno senso alla sua vita, ma che gli permetteranno di affrontarne le prove della vita con coraggio e chiarezza, a prescindere da quali e quante esse siano.
É quando l’essere umano si abbandona ciecamente ai desideri dell’egoismo che il Tutto lo respinge e si mostra inaccessibile, condannandolo all’infelicità e alla solitudine interiori. Infatti, in quanto scintille del Divino, noi siamo naturalmente buoni e la nostra felicità è solo quando operiamo il bene.

(Il pensiero di Edward Bach)

In quanto creature significanti soprattutto sul piano spirituale, noi “(…) possediamo tutti, dentro noi stessi, la perfezione; e siamo venuti in questo mondo semplicemente per prendere coscienza di questa nostra divinità”.

Qualora si fosse deviati dalla propria autentica via, l’Anima avrà il compito di riportarci su quel sentiero e di guidarci a recuperare un giusto rapporto con noi stessi, gli altri, il Creato. Spesso questa correzione avviene attraverso il malessere e la malattia, che ci costringono a riflettere sui nostri errori.
La malattia è quindi sostanzialmente una disarmonia che origina anch’essa sul piano spirituale, di cui quello materiale è solo il riflesso. Essa è il risultato di un lungo conflitto che ha opposto la personalità dominata dall’Ego all’Anima, ed è anche il correttivo con cui l’Anima segnala che si è usciti dal percorso. La malattia esprime un vero e proprio conflitto “di interessi” tra i bisogni dell’Anima, che desidera espandersi ed evolvere, e l’Ego, che troppo spesso rimane soffocato e condizionato dalla cultura e dall’egoismo.
La malattia segue la legge di causa ed effetto, mostrandoci così la natura e la profondità del conflitto: è il messaggio che l’intero corpo-mente ci invia per renderci consapevoli della disarmonia che lo sta torturando. Se ascoltiamo il suo messaggio possiamo anche individuare il conflitto che sta bloccando la nostra evoluzione spirituale tenendo l’Anima imprigionata, e impedendole così di progredire nella sua missione.

Per guarire dalla malattia occorre operare soprattutto un salto qualitativo spirituale e psicologico, che riporti la persona sotto la guida dell’ Anima. Sarà questa, una volta libera di esprimersi, a indirizzare verso quelle scelte che rimetteranno l’individuo di nuovo in armonia con il Tutto. E da lì inizierà il processo di guarigione.

(Il pensiero di Edward Bach)

“Infatti una guarigione completa e definitiva origina dalla propria interiorità, dalla stessa Anima, che con la sua bontà irradia armonia attraverso l’intera personalità”.

Ma se la malattia e la sofferenza intervengono quando non si sia riusciti a capire con altri mezzi quale sia la nostra vera strada, vediamo che allora la figura del medico diventa soprattutto quella di una guida spirituale. Il suo compito diventa quello di aiutare il paziente a individuare e a risolvere i termini del conflitto che lo sta portando verso il malessere, possibilmente ai primi sintomi, prima ancora che questi producano una malattia vera e propria. Il medico dovrà capire quando e perché la personalità è stata talmente spaventata da rinchiudersi in se stessa e non essere più in grado né di ascoltare i suggerimenti e i bisogni dell’Anima, né di capire i segni premonitori della malattia che si va instaurando.

Gli errori spirituali
Gli errori spirituali dell’Ego individuati da Bach sono l’orgoglio, la crudeltà, l’odio, l’egoismo, l’ignoranza, l’instabilità e l’avidità.
Sono sette atteggiamenti disarmonici fondamentali che mettono la persona in contrasto con l’armonia del Tutto, tagliandola fuori anche dal flusso benefico dell’armoniosa energia creatrice che sottostà all’intera Creazione in ogni suo aspetto.
La libertà, la gioia e l’individualizzazione sono invece valori spirituali inalienabili, e chi vi attenta ne resta inesorabilmente penalizzato.
Bisogna evitare ogni manipolazione e ogni dominio sull’altro, che attentano alla sua gioia e alla sua libertà; e l’incertezza e la mancanza di determinazione, che impediscono a se stessi di individualizzarsi e di autodeterminarsi.

Il servizio
Il servizio, cardine del concetto stesso di relazione del cristianesimo, viene proposto da Bach nel suo valore più alto, come consapevolezza dell’intima fratellanza tra tutti gli esseri umani e viene sfrondato da ogni sentimentalismo e da ogni falsa morale. Non viene proposto come servizio il subire o il farsi dominare e dirigere da personalità più forti o arroganti, come non è considerato servizio servire qualcuno con costrizione o per paura. Questi atteggiamenti vengono anzi considerati essi stessi attacchi all’armonia del Tutto e andranno curati con i corrispondenti Fiori, per la paura, l’incertezza, l’eccessiva influenzabilità, il desiderio di dominio.
La libertà è un valore sacro, non può essere né tolta né demandata: e il servire ha valore solo come un dono gioioso che si porga all’altro in piena libertà di spirito, non come un qualcosa fatto per tornaconto, per paura, per fuggire da se stessi. Bach considera infatti la libertà condito inalienabile della coscienza che diviene coscienza.

La consapevolezza
L’essere umano nasce perfetto e orientato al bene, ma un’educazione sbagliata e dura, le aggressioni e le manipolazioni subite fin dall’infanzia, lo portano a chiudersi in posizioni rigide di difensiva, spesso inconsapevolmente. Fino qui non c’è ancora “peccato”, si vive semplicemente come si è imparato a fare, e anche se l’Anima è soffocata dall’Ego non c’è ancora un reale conflitto. Questo però inizia presto, nel momento in cui si diventa consapevoli del proprio comportamento errato, sia pure solo per un’intuizione, un dubbio, o per una qualche riflessione su se stessi.
É infatti nel momento in cui sappiamo di sbagliare ma non abbiamo il coraggio, o la volontà, di cambiare il nostro pensiero e il nostro comportamento, che inizia il profondo conflitto con l’Anima. Quando questa fa sentire la sua voce è perché non vuole più seguire una volontà contraria alla sua natura, ma troppo spesso l’egoismo non vuole più rinunciare a dominare la personalità.
Da questa profonda e intima opposizione originerà allora la malattia, che seguirà la legge della causa e dell’effetto, dove l’errore pone la causa di quello che sarà poi il disturbo, l’effetto; prima della sola personalità, poi dell’intero organismo.

In questa visione malattia ed errore indicano e significano soprattutto una profonda sofferenza dell’Anima, non vanno combattuti né condannati. Ogni azione violenta infatti, per quanto possa essere sostenuta da una giusta causa, genera una resistenza, e questa è anch’essa contraria all’armonioso fluire del Tutto, che la respinge facendola tornare indietro con una sorta di effetto “boomerang”. Chi sbaglia va solo aiutato a recuperare il contatto con la propria Anima, e sarà questa che farà cadere gli errori. Gli errori vanno in un qualche modo come ignorati, per concentrarsi piuttosto sulle loro virtù contrarie, che, se sviluppate, avranno il potere di dissolverli senza alcuna azione violenta.

L’Amore
Nella
visione di Bach tutto si gioca sul piano interiore, sullo sforzo che si deve compiere per riportarsi sotto le leggi del bene e dell’armonia, rette dal valore supremo dell’Amore.
L’Amore – scopo ultimo della vittoria su se stessi – viene così riproposto nel suo più profondo e ampio significato e non come semplice positività o schiavitù dai sensi.

(Il pensiero di Edward Bach)

Nella sua accezione più alta, l’Amore è il valore sacro per eccellenza, che sottostà
alla Creazione Divina e al dono della vita in quanto dono.
E l’essere umano forse è la creatura scelta dall’Eterno per portare questo valore, cosciente, nella Natura, dove esso sembra inconscio.