Floriterapia
Scuola di botanica 7
La classificazione delle piante
(classificazione delle piante)
L’antica classificazione di Linneo divideva le piante sostanzialmente in 2 grandi gruppi: le crittogame, piante senza fiori; le fanerogame, piante con i fiori (cercando poi di suddividere ulteriormente le piante soprattutto secondo la struttura del fiore).
E’ sicuramente degno di nota l’aver capito che nel fiore avvengono alcuni tra i processi più importanti della pianta, ma questa suddivisione è considerata ormai superata da studi più particolareggiati, resi possibili grazie alle più sofisticate strumentazioni di cui i botanici hanno potuto servirsi dopo Linneo.
Attualmente si tende a dividere il mondo vegetale sostanzialmente in 2 grandi stipiti, o divisioni: le tallofite (le piante antiche, abbastanza primitive) e le cormofite (le piante più recenti, a struttura complessa).
Anche questa divisione resta grossolana, in quanto esiste anche un gruppo di piante intermedie tra questi 2 grandi gruppi, ma è comunque abbastanza esaustiva per uno studio e una comprensione del mondo vegetale, che ci permetta di identificare e di conoscere i vari individui che lo compongono.
Stipite o divisione
Tallophyta, le piante inferiori
Comprende 60.000 specie. Il corpo della pianta, detto “tallo”, può essere formato da una sola cellula o essere pluricellulare. Anche se pluricellulare, la struttura della pianta resta però semplice, tutte le parti hanno qui lo stesso valore funzionale anche se assumono aspetto diverso.
Sottodivisioni
Bacteriophyta – i batteri.
Cyanofhyta – le alghe azzurre.
Phycofhyta – le alghe verdi, brune, rosse.
Mycofhyta – i funghi.
Cormophyta, le piante superiori
Comprende 180.600 specie. Vi compaiono individui con il corpo vegetale composto da 3 membri: fusto, foglia, radice. Ogni membro ha un diverso valore morfologico e funzionale.
Sottodivisioni
Pteridophyta – le felci.
Bryophyta – i muschi, i licheni, le epatiche.
Spermatophyta – le piante a seme.
Le piante a seme
Le spermatofite sono la maggioranza delle piante da cui siamo normalmente circondati, sia allo stato naturale che nei giardini e negli orti.
La botanica sistemica
Si propone di studiare le piante stabilendone l’identità: quindi sia quello che le accomuna che quello che le differenzia. Tende a raggruppare le piante in categorie, in modo da poter creare schemi di riferimento che agevolino l’identificazione.
Secondo quest’impostazione, diremo che appartengono a una medesima specie tutti quegli individui che concordano tra di loro in tutti i caratteri essenziali e che sono interfecondabili, dando vita a individui altrettanto simili a sé. Una tale definizione ci consente di ritenere che gli individui di una medesima specie derivino tutti da un genitore comune.
Nella suddivisione delle piante incontriamo le seguenti unità sistematiche:
specie – può avere sottospecie e varietà.
genere – riunione di più specie affini; può avere sottosezioni.
famiglia – riunione di più generi affini; può avere tribù.
ordine – riunione di più famiglie affini; può avere sottordini.
classe – riunione di più ordini affini; può avere sottoclassi.
stipite o divisione – può avere sottodivisioni.