Intervista del Prof. Benigno PassagrilliIntervista del Prof. Benigno Passagrilli sulla Floriterapia del
Medicine Complementari:
prof. Benigno Passagrilli

Articolo uscito sulla rivista LReporter

Volete lavorare o andare in vacanza? Preparatevi con i Fiori di Bach

(Benigno Passagrilli).
Conosco e apprezzo da anni la Floriterapia e i fiori di Bach spesso li utilizzo nel mio studio, per dare ai miei pazienti una mano in più, sia nell’affrontare lo stress delle cure odontoiatriche che le situazioni problematiche della loro vita privata. Parliamone adesso con la Dottoressa Claudia Valsecchi, psicologa e psicoterapeuta, autrice tra l’altro del “Repertorio Ragionato dei Fiori di Bach”, un testo che spiega e approfondisce anche gli aspetti terapeutici più reconditi di questi rimedi.

Passagrilli
Ormai tutti conoscono la Floriterapia, i fiori di Bach, però forse non tutti sanno ancora quali immense risorse offrano a chi li utilizza. Lei mi dice non solo che c’è un fiore, o più fiori per ogni problema, ma che ormai affianca questi rimedi anche alla psicoterapia.

Valsecchi
Sì, è così, con risultati davvero sorprendenti. Cona la floriterapia il percorso della psicoterapia si abbrevia, le persone si sentono immediatamente meglio, più forti nelle decisioni e più chiare mentalmente. Molti ritengono ancora che i fiori di Bach siano solo blandi rilassanti, mentre sono strumenti potentissimi anche per affrontare aspetti particolarmente conflittuali della nostra vita quotidiana.

Passagrilli
Veniamo allora a un problema molto attuale, quello del lavoro femminile. Mi dicono che per quanto ormai le donne siano presenti in quasi tutti i mercati del lavoro, tendano però ancora a scegliersi lavori marginali.

Valsecchi
Questo
risulta ormai da molte ricerche, in Italia e all’estero. A parità di titolo di studio la maggior parte delle donne investe ancora poco su se stessa, non punta in alto. Le donne sembrano spaventate all’idea di fare una carriera che rischi di allontanarle dagli affetti e dalla famiglia.

Passagrilli
Ma la paura di confrontarsi con il mondo del lavoro può essere anche maschile. Lei mi sta dicendo che ci sono fiori “maschili” e fiori “femminili”?

Valsecchi
No,
in Floriterapia non ci sono fiori maschili e femminili, la psiche è uguale per entrambi i sessi, con varianti comunque non significative per quanto riguarda la prescrizione dei fiori di Bach. Quello che lei dice è giusto, il senso di inadeguatezza appartiene a tutti noi, però mentre nei maschi è sempre qualcosa di strettamente legato alla storia personale, se si sia stati o meno scoraggiati dalla famiglia d’origine o altro, nelle donne, se scaviamo un po’, è presente nella quasi totalità dei casi. Le donne ricevono ancora un’educazione che le premia proprio quando sono inadeguate. L’ideale del femminile è ancora legato all’immagine di qualcuno docile, da proteggere e da aiutare, piuttosto che a quella di qualcuno che si regga sulle proprie gambe e che sappia autoaffermarsi.

Passagrilli
Quindi se le si presentano due ragazzi, un maschio e una femmina, con problemi di paura di affrontare il mondo del lavoro, lei non darà gli stessi fiori a entrambi?

Valsecchi
I
fiori sono sempre diversi e la miscela va personalizzata per ogni individuo, ma certo, se viene una donna con questo problema, già so che al 90 % troverò anche i fiori Larch, il complesso di inferiorità, Crab Apple, la sensazione di essere “difettosi”, Centaury e/o Mimulus, la paura di esprimere la propria aggressività e Pine, il senso di colpa.

Passagrilli
Il senso di colpa mi sembrerebbe più legato al tema della vacanza, che non a quello del lavoro.

Valsecchi
Purtroppo,
insieme al senso di inadeguatezza, il senso di colpa è un altro grande dono che è stato fatto al femminile. Ne soffrono anche gli uomini, specie i più sensibili, ma in genere non per gli stessi motivi.

Passagrilli
Ma parliamo ancora al femminile, quali sono le colpe che secondo lei il genere femminile sente di più?

Valsecchi
Ci
sono le colpe che ci portiamo dietro dall’infanzia, e queste sono uguali e problematiche per tutti. Per le donne si aggiunge quella di pensare a se stesse, di prendersi uno spazio personale. La nostra cultura si aspetta soprattutto che le donne facciano felici gli altri. Le donne che non lo fanno non sono molto amate, la mancanza d’amore viene sempre vissuta come punizione di una colpa. Anche prendersi una vacanza rappresenta spesso una colpa per le donne, è raro che donne sole si concedano una vacanza seria, lo fanno con la famiglia, o con il loro uomo, e anche lì in genere poi si sentono obbligate a lavorare il doppio degli altri.

Passagrilli
E qual è il senso di colpa specifico che impedisce alle donne di andare in vacanza e poi di godersela?

Valsecchi
In Floriterapia in
genere sono due: quella di pensare a se stesse e quella di smettere di preoccuparsi per il bene degli altri. Sotto c’è anche la paura di non essere amate se non si fa qualcosa per esserlo, che è spesso un motivo di ansia latente e inconscia per le donne. Una donna che voglia concedersi il riposo ci riesce difficilmente se il resto della famiglia non è già più che autonomo. Se il marito non cucina, per esempio, è difficile che una donna possa vederlo mangiare panini o scatolette senza sentirsi in colpa per i manicaretti che non gli ha preparato. Anche se la colpa non si lega necessariamente e direttamente alla paura di essere abbandonate, rovina il riposo, la capacità d’abbandono.

Passagrilli
Quindi il consiglio che possiamo dare alle nostre lettrici è quello di scegliersi partner più efficienti?

Valsecchi
Più
generosi direi, ma soprattutto autonomi. Spesso gli uomini, senza nemmeno esserne coscienti, si aspettano sempre che la donna pensi al loro benessere, in tutti i campi, affettivo e domestico. Si adagiano, non si rendono conto che questa continua aspettativa comporta per la donna un’attenzione altrettanto continua, che poi si cronicizza e che può diventare una forma di ansia che impedisce l’autonomia.

Passagrilli
Vogliamo dare, per concludere, due cocktail di fiori di Bach alle nostre lettrici? Uno per affrontare il lavoro e uno per riuscire invece a lasciarlo e a concedersi una bella vacanza?

Valsecchi
Volentieri.
Direi che nel primo caso, per affrontare il mondo del lavoro, potrebbero essere utili: Mimulus, per la paura del mondo e delle sue manifestazioni aggressive e competitive; Larch, per la sensazione di inadeguatezza e per l’idea che gli altri siano migliori; Pine, se è presente il senso di colpa che lavorando si sottrarrà tempo alla famiglia o alla coppia; Centaury se sul lavoro si tende a farsi schiavizzare e a non farsi valere; Gentian, per avere più fiducia che tutto andrà bene. Infine Wild Oat, se si è indecisi sulla professione da intraprendere.

Per andare in vacanza invece saranno utili: Red Chestnut, per smettere di preoccuparsi troppo del benessere degli altri; Pine, se ci si sente egoisti e per il senso di colpa di riposarsi; Impatiens e White Chestnut, se si resta perseguitati dall’idea di tutte le cose che si sarebbero potute fare invece di riposarsi; Walnut, per accettare il cambiamento; Aspen, se si ha proprio paura di andare in vacanza pensando che chissà cosa succederà.

Per avere la miscela basta andare nelle farmacie e nelle erboristerie specializzate, che oggi sono tante, e dare il nome dei fiori che si desiderano, al resto penseranno loro.