Floriterapia – Disturbi di Personalità e Fiori di Bach
(Disturbi di Personalità)
Articolo comparso sulla rivista ESSEN
Sulle orme di Hahnemann, ma, prima ancora, degli antichi erbalisti, alchimisti, fino a Paracelso stesso, il dottor Bach ha riproposto con la sua floriterapia una visione unitaria della natura, e quindi anche dell’essere umano, della salute, della malattia.
L’importanza dello spirito e della sua capacità di condizionare la salute, è infatti stato riconosciuto da tempo da molte scuole. Bach però ha fatto un passo in più, ha lasciato cadere la parità della reciproca influenza tra corpo e spirito, e asserito che quella determinante è l’influenza dello spirito sul corpo, affermando che la malattia è, tout court, di origine spirituale.
È questa un’affermazione coraggiosa, che se guardiamo bene non si discosta però molto da quella di Freud (i due grandi pensatori erano contemporanei), dove quest’ultimo asserisce che i conflitti mentali si riflettono sul soma provocando sintomi, gettando così le basi di quella che sarebbe poi stata la medicina psicosomatica (ricordiamo anche che Freud per descrivere il mondo psichico impiegava la parola “seele”, anima, in Italia tradotta però con il più freddo “mente”).
La Floriterapia di Bach. Se un accesso di rabbia fa salire il sangue al volto, accelera il battito cardiaco, fa contrarre le viscere (vedi Cherry Plum, Holly,Vine); se l’innamoramento e la gioia potenziano le capacità gastriche (vedi Centaury), ragionava Bach, cosa non può fare, sul soma, un’emozione negativa covata magari per anni e anni? Per esempio una rabbia repressa (vedi Willow). Oggi sappiamo che può portare anche, per esempio, a una pericolosa ipercolemia.
Del resto, di quanta energia positiva possa nascere da una passione, lui stesso ne sapeva qualcosa direttamente: colpito da un tumore terminale, senza speranze, era guarito in pochi mesi senza farmaci, solo gettandosi anima e corpo, con amore, nella sua ricerca.
Era stato lo spirito di quell’amore a influire posivitamente sul suo fisico, fino alla guarigione. E i suoi fiori, trovati con quella stessa passione, risvegliano in chi li assume proprio quello spirito, l’amore in senso lato, quello con cui si è nati e che si è poi perso per strada, nelle difficoltà della vita. I fiori di Bach rimettono in equilibrio pensieri ed emozioni, trasformando quelli negativi nel loro contrario. Sul soma, di conseguenza, si rifletteranno le loro energie spirituali positive, riequilibranti e guaritrici.
In Floriterapia, negli ormai 70 anni che sono seguiti alla scomparsa del Maestro, allievi e seguaci hanno raccolto un’ampia sintomatologia clinica inerente i fiori di Bach, mettendo a fuoco una notevole quantità di disagi, singoli e isolati, su cui si può intervenire con questi rimedi (scoraggiamento, rancore, gelosia, ecc.). Guardando però meglio, fiore per fiore, vediamo che questi disagi appaiono organizzati in quadri molto ampi, che possiamo spesso definire “tipologici”. Illustrano infatti spesso caratterizzazioni vere e proprie, complesse (archetipiche), che ci guidano quasi automaticamente verso alcuni dei più diffusi disturbi di personalità.
Il disturbo di personalità è qualcosa di più vasto di una semplice emozione negativa. La psicodinamica ne ha illustrato precise eziopatogenesi, che comprendono l’ereditarietà, la costituzione, le esperienze affettive, precoci e no, i modelli di relazione appresi nell’infanzia.
È quindi un quadro complesso che esprime un insieme di pensieri, di comportamenti, di disagi, e che si ripete secondo modelli abbastanza ricorrenti di schemi appresi, con cui l’individuo ha fatto fronte a stress che non poteva integrare (prematuri, eccessivi, prolungati) per difendersi dall’angoscia.
Il disturbo esprime quindi, sostanzialmente, le strutture difensive con cui si è imparato a negare (a se stessi) almeno in parte, alcuni contenuti traumatici. Sul piano psicodinamico si traduce come una precisa organizzazione di schemi di relazione che permettono di evitare l’angoscia primaria, che si manifestano con caratteristiche rigide scarsamente adattabili.
I disturbi di personalità sono stati suddivisi, secondo la più diffusa classificazione psicopatologica (DSM-IV), in tre categorie, a seconda della loro caratteristica principale (comportamento bizzarro, emotività, ansia).
Vedremo ora come i quadri disarmonici presentati dai fiori di Bach rientrino in pieno nei comportamenti, nei pensieri e nelle emozioni negative espressi da molti di questi disturbi, di cui presentiamo i più frequenti.
Prof. Claudia Valsecchi